Riceviamo e pubblichiamo:
Al Direttore Generale Aziendale,
Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria
affarigenerali.asprc@certificatamail.it ;
Al Sig. Prefetto di Reggio Calabria
protocollo.prefrc@pec.interno.it ;
Al Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano di rientro
dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria
commissariatoadacta.tuteladellasalute@pec.regione.calabria.it ;
A tutti gli Organi di Informazione, LORO SEDI.
Reggio Calabria, 01 Aprile 2025
Oggetto: Mancato pagamento premi produttività e di risultato
È noto che la nostra realtà socioeconomica subisce con particolare intensità la grave crisi
economica e salariale che colpisce le famiglie in tutto il paese. In questo già difficile contesto
non è accettabile procrastinare ancora i diritti dei lavoratori, con contratti nazionali che
vengono sistematicamente ignorati e violentati. Viste le già crescenti difficoltà, ci saremmo
aspettati dall’ASP di Reggio Calabria una maggiore attenzione nei confronti dei propri
dipendenti, ma anche un segnale di rispetto e di collaborazione con le organizzazioni sindacali,
o quanto meno di reciprocità. Invece, ancora una volta, il Management aziendale ha perso
l’opportunità di dimostrare vicinanza ai lavoratori e rispetto dell’attività sindacale pura e
distaccata dall’interesse personale, aggravando le posizioni di una situazione già insostenibile.
L’ennesimo episodio riguarda il mancato rispetto degli accordi sulla conclusione delle
procedure per il premio produttività dell’anno 2022. Ai lavoratori ed alla parte sindacale era
stata lasciata intendere la possibilità di un riconoscimento economico atteso da anni, entro il
mese di Marzo 2025, salvo poi negarlo all’ultimo momento con pretesti burocratici e senza
alcuna comunicazione trasparente e tempestiva alla parte sindacale. Sarebbe stato almeno
doveroso salvaguardare la credibilità dell’azienda comunicando, già in sede di firma definitiva
dell’accordo il 19 marzo scorso, il mancato pagamento e le motivazioni alla base di tale scelta.
Invece, si è scelto addirittura di scavalcare completamente il sindacato e di informare
direttamente i dipendenti pochi giorni dopo, il 24 marzo, attraverso una nota, attribuendo il
ritardo all’ingente volume di dati da elaborare, senza fornire alcuna data certa per il
pagamento delle spettanze dovute né per l’annualità 2022 né per il 2023. Tutto questo mentre
già il 19 marzo veniva pubblicata la delibera n. 320 della sottoscrizione definitiva mentre si
stava ancora discutendo.
Questa condotta mette irrimediabilmente in discussione il rapporto di fiducia e collaborazione
che si è cercato di costruire negli ultimi mesi e sembra sempre più assumere caratteri di
unilateralità da parte del Management. Il sindacato, pur continuando a svolgere un
fondamentale ruolo di intermediazione con i lavoratori, nonostante abbia sempre agito con
responsabilità e disponibilità, si trova sempre più spesso di fronte a un atteggiamento di
chiusura e mancanza di rispetto istituzionale, sostituiti da arroganza, indifferenza ed
autodeterminazione. Il malcontento tra i dipendenti è ormai palpabile ed assorbito
completamente dalla parte sindacale che fa da parafulmini, ed un numero sempre maggiore di
lavoratori sfiduciati ricorre ad azioni legali come unica via per ottenere il riconoscimento
delle spettanze contrattuali.
Questa situazione non fa altro che aggiungersi ad altre continue controversie relative, come ad
esempio l’assegnazione dei buoni pasto, adempimento tanto agognato dai lavoratore e
rivendicato dall’azienda come risultato senza considerare la mancata , integrale applicazione
dell’art. 29 CCNL 2001, di conseguenza ancora oggi numerosi dipendenti sono costretti a
rivolgersi agli apparati giuridici per vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto, o ancora la
mappatura per gli incarichi del comparto, che nonostante le numerose richieste del sindacato ed
altrettante promesse e rinvii, non è mai stata licenziata, lasciando un'inammissibile arbitrarietà
nelle decisioni strategiche alle unità operative ed uffici di questa azienda.
Di fronte a questo ennesimo intollerabile “non risultato”, e purtroppo non unico, abbiamo
infatti già subito il fallimento della procedura dei buoni basto, il “non accordo” sulla
produttività 2018-2021, ed ancora la “non istituzione” in questi 3 anni di un contratto
integrativo aziendale, abbiamo il dovere di denunciare con forza queste situazioni. I lavoratori
non possono più essere ignorati e raggirati, va rispettato il principio della trasparenza come
unico mezzo, attraverso il reciproco rispetto dei ruoli e dei lavoratori che attendono da anni il
riconoscimento dei propri diritti.
In attesa di un vostro risconto porgiamo i più cordiali saluti.
CISL FP NURSING UP NURSIND Il Coordinatore RSU
Dott. Cristian La Rosa* Dott. Roberto Cetina* Dott. Vincenzo Marrari* Dott. Pasquale Ferraro*
*Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo posta, ai sensi dell'art. 3, comma 2, D.Lgs. n* 39/93